Da un po’ di tempo sto facendo delle corse.

Corse per arrivare in tempo a consegnare certi lavori, corse per prendere questo o quel bus, corse per riuscire a far la spesa prima che i negozi chiudano. Corse! Corse! Corse!

Quello che mi serve è un po’ di sano dolce far niente, di un po’ di pigrizia.

Ma va bene?

A sentire le canzoni che seguono il “dolce far niente”, il riposarsi (troppo), la “pigraggine” non sono per nulla cose buone.

Iniziamo con il ritratto dello sfaticato estremo: X-Press 2 e David Byrne, in “Lazy”

(Nota personale: L’idea di sprofondare nel divano di casa mia, mi attira molto: è comodissimo! C’ho speso una fortuna quella volta!
Guardate con attenzione l’inizio del video: hanno scritto il nome di David Byrne sbagliato!)

L’ultima scena, quella di lui disteso che preferisce la barretta di cioccolato all’immane fatica di alzarsi per andare verso il robottino, mi ricorda la favola di Italo Calvino sulla fiacca, la potete leggere qui.

Continuiamo con Pino Daniele che ci canta un “Pigro” che riflette sull’utilità delle abitudini, cioè sul “fare qualcosa”, il tenersi occupati forse per non dover ammettere fino in fondo quel “maledetto bisogno”

Mentre Ivan Graziani ci descrive un “Pigro” grossolano che pensa solo alle proprie necessità

Che fatica! Credo di aver già scritto troppo…

Vado a riposarmi un po’, tenendo sempre a mente quel maestro del nonsense che è Antonio Rezza

E voi: siete pigri o no?

Al prossimo venerdì.